La chiesa parrocchiale di Santo Spirito, in provincia di Viterbo, è stata profanata.
Il fatto risale al 17 febbraio scorso, quando alcune persone sono entrate nell’edificio di culto e hanno saccheggiato il tabernacolo.
I ladri hanno portato via la pisside con le ostie consacrate e la teca con l’ostia magna.
Grande disperazione del Vescovo Luigi Marrucci che, a norma del canone 1367 del CJC e dell’articolo 3 delle Normae De Gravioribus Delictis, ha decretato “che sono colpiti dalla censura della scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica i responsabili e gli eventuali mandanti del furto e della profanazione delle Sacre Specie Eucaristiche”.
Durante la Messa di Riparazione dello scorso venerdì, prevista nel caso di profanazione del sacramento, Marrucci ha inoltre invitato i fedeli a “promuovere atti liturgici e penitenziali in riparazione dell’offesa arrecata a Gesù Eucaristico e ad azioni di carità verso i fratelli, ‘carne del Signore’, spesso dimenticata e non amata”.
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