Dopo la celebrazione della Santa Messa di chiusura della 28ma Giornata Mondiale della Gioventù Papa Francesco ha avuto due incontri ufficiali, il primo con il Coordinamento dell’Episcopato Latino-americano,
“Il vescovo – ha detto il Papa – deve condurre, che non è la stessa cosa che spadroneggiare. E non deve avere una psicologia da principi.
Sono parole molto forti e dirette quelle rivolta da Papa Francesco ai Vescovi dei 22 Consigli Episcopali Latino Americano.
Un lungo e complesso discorso – articolato seguendo lo schema del documento di Aparecida del 2007 – durante il quale il Pontefice ha spiegato come debbono essere i vescovi, tratteggiando anche i confini entro i quali debbono restare.
Ha ammonito ad non essere ambiziosi.
“Siano sposi di una Chiesa senza stare in attesa di un’altra, siano pastori, vicini alla gente, padri e fratelli, con molta mansuetudine; pazienti e misericordiosi”.
I pastori della Chiesa debbono essere “uomini che amano la povertà, tanto la povertà interiore come libertà davanti al Signore, quanto la povertà esteriore come semplicità e austerità di vita. Uomini – ha continuato il Papa – capaci di vegliare sul gregge che è stato loro affidato e di avere cura di tutto ciò’ che lo tiene unito: vigilare sul loro popolo con attenzione sugli eventuali pericoli che lo minacciano ma soprattutto per accrescere la speranza: che abbiano sole e luce nei cuori”.
“Uomini capaci di sostenere con amore e pazienza i passi di Dio nel suo popolo, ha spiegato ricordando che – come aveva detto il 23 maggio alla Cei – il posto del Vescovo per stare col suo popolo è triplice: o davanti per indicare il cammino, o nel mezzo per mantenerlo unito e neutralizzare gli sbandamenti, o dietro per evitare che nessuno rimanga indietro, ma anche, e fondamentalmente, perchè il gregge stesso ha il proprio fiuto per trovare nuove strade”.
Un programma che Bergoglio vuole realizzare in fretta: “siamo un po’ in ritardo – ha lamentato – in quello che si riferisce alla Conversione Pastorale”.
“Perdonate il disordine del discorso e, per favore, vi chiedo – ha poi concluso – che prendiamo con serietà la nostra vocazione di servitori del santo Popolo fedele di Dio, perchè proprio in questo si esercita e si mostra l’autorità: nella capacità di servizio”.
Il Papa però non ha mancato di lanciare un allarme: “‘Le tribù urbane sono un nuovo e diverso modo di organizzarsi delle megalopoli. Sono un’enorme sfida. Per esempio, in una stessa citta’ esistono vari immaginari collettivi che configurano ‘diverse città”, ha detto il Pontefice salutando i suoi confratelli Vescovi dell’America Latina.
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