Don Giovanni Nicolini, parroco a Bologna, si è sfogato pubblicamente per la presenza di giornalisti che da venerdì 11 ottobre stazionano davanti alla sua parrocchia dove Anna Maria Franzoni svolge un lavoro esterno al carcere.
“Sono inorridito per la banalità e gravità della cosa.Per la banalità basterebbe pensare a quanti soldi si stanno spendendo per dare notizie su un fatto che dovrebbe rimanere riservato”, sottolinea il sacerdote.
Sul fronte della gravità invece, don Nicolini ha ricordato che Anna Maria Franzoni “è una persona”.
“Qui c’è un’aggressione assurda della vita privata, mi sconvolge. Ognuno di noi ha diritto alla sua vita privata e al rispetto della persona”.
Il sacerdote poi ha aggiunto di non capire “come si arrivi a questo, ma mi pare sia il contrario del dovere di informare”.
Qualificando quella di venerdì come una giornata “difficile”, ha spiegato che si potrebbe anche arrivare al fatto che “questa persona debba restare in carcere. E che si dica di questa possibilità – ha detto alludendo al lavoro esterno – che il gioco non vale la candela”.
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