“Non portateci via il futuro e la speranza”: è questo l’appello ai Governanti di tutto il mondo e alle Organizzazioni Internazionali contenuto nel Manifesto per l’Ambiente della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, presentato sabato scorso al Sacro Convento di Assisi dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù del Pontificio Consiglio per i Laici e dal Ministero dell’Ambiente.
Nel manifesto si chiede, tra l’altro, di “porre in atto azioni concrete per evitare di raggiungere un punto di non ritorno oltre il quale la Terra potrebbe diventare inospitale per l’umanità” e di “limitare al massimo l’immissione di gas ad effetto serra nell’atmosfera, con l’impiego delle fonti alternative non inquinanti già disponibili”.
Si chiede ai mass media di “vigilare affinché le misure necessarie vengano effettivamente adottate” e “di non prestarsi a speculazioni e campagne di disinformazione orchestrate da chi agisce solo in nome del proprio profitto”.
Si ribadisce poi l’impegno a “rispettare la verità dell’essere umano, vertice del Creato, in armonia con la natura, seguendo l’esempio di San Francesco” e a “riscoprire la vocazione di custodi del Creato per custodire gli altri, come ci ha insegnato Papa Francesco”.
“Il Manifesto ricorda che nei prossimi cento anni – ha detto Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente – rischiamo di avere lo stesso aumento della temperatura che in altre ere geologiche si è verificato in 20 mila anni, a causa delle emissioni dei gas a effetto serra: oggi la quantità di questi gas presenti in atmosfera è maggiore di quella degli ultimi tre milioni di anni”.
Clini ha quindi ricordato “l’impegno che la Comunità Internazionale ha assunto al termine di Rio+20, indicando la ‘crescita verde’ dell’economia mondiale come la strada più appropriata per assicurare nello stesso tempo lo sradicamento della povertà e la protezione dell’ambiente. Spero – ha concluso Clini – che dalla Gmg di Rio de Janeiro venga la spinta morale per dare concretezza agli impegni di Rio+20”.
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